3 giorni in Puglia: una trasferta d’oro!

Foto da pagina Facebook OrienteeringinPuglia

Erano ben 18 anni che un atleta dell’ASD Orsa Maggiore non vinceva un titolo italiano di categoria. Fu un Francesco (Avvisati) a vincere l’ultimo ad Abbadia San Salvatore nel 2000 (in H18 nella lunga distanza, che oggi sarebbe un’ultra long), è di nuovo un Francesco (Mariani) a conquistare l’oro nella sprint di Martina Franca in M20. Il salto nella categoria maggiore non è sembrato essere un problema per il nostro giovane campione, che in questa stagione è veramente “sbocciato” e ha finalmente ottenuto, dopo diverse vittorie nelle prove di Coppa Italia e Sprint Race Tour, un successo (quasi due) in una gara che assegna il titolo di Campione Italiano (che nella categoria non agonistica M12, aveva già vinto due volte).

Ma lasciamo la parola a lui, per descrivere le emozioni dell’ultima trasferta nazionale…

Torno da un weekend di gare in Puglia che mi ha lasciato veramente tante soddisfazioni, ma anche qualche piccolo (grande) rammarico.

Partiamo con ordine. Sono sceso in Sud Italia già il lunedì della settimana dei campionati italiani, subito dopo il Trofeo delle Regioni (nel quale ho ottenuto un secondo posto individuale), per svolgere un training camp di 4 giorni in ottima compagnia, organizzato da Emiliano Corona. Le carte molto tecniche e diverse da quelle che siamo abituati ad affrontare usualmente mi hanno aiutato a proiettarmi con la testa ai campionati italiani.

Il giorno precedente al campionato italiano sprint ho partecipato a una gara regionale sprint a Crispiano, che ho sfruttato come test per il giorno dopo. Le gambe giravano bene e in generale le sensazioni erano buone, anche se devo recriminare su un errore di distrazione nel finale; ciononostante ho concluso in seconda posizione nella categoria Elite. Ero pronto per il grande giorno.

Ed eccoci arrivati a Martina Franca, sede del campionato italiano sprint. La gara si sarebbe svolta nelle ore centrali della giornata, che in Puglia e d’estate si traducono in temperature alte; ma io non ero intimorito da questo, poiché mi ero allenato costantemente per tutto il mese di agosto e in più avevo studiato dettagliatamente la carta di gara nei giorni precedenti. Sapevo già quanto sarebbe stato intricato questo centro storico, infatti, dopo un breve tratto per arrivare al punto K, mi sono trovato immediatamente immerso in un coacervo di viuzze irregolari, bivi e piazzette. Era importante essere già molto concentrati prima della partenza dato che per la maggior parte della gara ho dovuto tenere la testa attaccata alla cartina per sapere sempre il punto nel quale mi trovavo: un attimo di distrazione sarebbe bastato per mettermi fuori dai giochi. Non sono convinto al 100% di tutte le mie scelte, ma sono soddisfatto della determinazione con la quale ho affrontato ognuna di esse e sono anche contento di essere riuscito ad anticiparne alcune, permettendomi di non perdere il ritmo di gara. Tutto questo, con mia grande felicità, mi ha portato alla conquista del mio primo titolo italiano da agonista nella categoria M20.

Una gara completamente diversa si preannunciava, invece, il giorno seguente: al Parco delle Querce di Crispiano si sarebbe assegnato il titolo italiano nella specialità long. Dopo l’exploit nella gara sprint, mi sentivo pronto per bissare il successo, anche se sapevo che sarebbe stato molto difficile. Mi aspettavano 8,6km in linea d’aria con 185m di dislivello in mezzo agli arbusti della macchia mediterranea da tirare al limite. Sono partito bene i primi 3 punti, al quarto ho commesso un errore di un minuto, tuttavia sono riuscito a riprendere un temibile avversario, Alberto Bazan, che mi partiva 2 minuti davanti, ricevendo un’iniezione di fiducia che mi serviva proprio dopo l’errore. Al quinto punto, però, invece che concentrarmi su di esso, ho preferito portare l’attenzione sulla tratta lunga che mi sarebbe aspettata subito dopo e farmi semplicemente traghettare dal rivale, perdendo così 2 minuti in zona punto. I punti seguenti li abbiamo affrontati molto determinati in “trenino” fino alla decima lanterna, dove sono riuscito a staccare il mio compagno di avventure e mi sono diretto da solo verso l’arrivo. Tutto è proseguito liscio fino al punto 14, il penultimo, dove in seguito ho scoperto di essere primo con 3 minuti di vantaggio. È proprio qui che è avvenuto il misfatto: la tratta verso la 100 prevedeva una scelta facile passando per sentieri e prati e due più difficili in mezzo alla macchia, ma più corte; io, non sapendo la mia posizione virtuale in classifica, mi sono preso un grosso rischio e ho cercato di tagliare, ma, probabilmente per l’affaticamento, ho sbagliato direzione, perdendo la leadership per soli 35 secondi nei confronti del veneto Mattia Scopel, al quale faccio i miei più sinceri complimenti per la vittoria.

Si è chiusa così, con un appagante oro e un agrodolce argento, questa mia trasferta in Puglia, di sicuro una delle migliori. Ed ora aspetto una nuova convocazione con la maglia della nazionale in Svizzera per i JEC di inizio ottobre…