23/06/2013 – Cinque Confini – 5a prova Trofeo Italia Centrale

Domenica di caldo, sole e… salite! Daniele, Giuliano e la famiglia Mariani al gran completo hanno preso parte all’ultima prova regionale prima della pausa estiva, disputata ai piedi del Terminillo, sulla carta Acerone / Cinque Confini (provincia di Rieti).

Nella stessa location dello “storico” bronzo (Avvisati-Guardini-Pfister) in Open ai Campionati Italiani staffetta 2002, i nostri sapevano bene di trovare una gara molto impegnativa fisicamente, al di là della distanza middle, dati i vincoli che il terreno di gara impone al tracciatore: impossibile evitare tratte in costa e in salita con pendenze spesso molto accentuate.

Antonio, messa da parte la delusione per il podio negato da un punto errato nella sprint di San Gregorio due settimane prima, già a Fai della Paganella aveva lanciato la sfida in MA, conscio di poter dire la sua su un terreno di gara di questo tipo. Per lo stesso motivo, il sottoscritto sapeva che sarebbe servita una gara senza errori per poter ambire a una posizione di rilievo, indispensabile per tenere vive le speranze nella classifica generale del Trofeo Italia Centrale.

Beh, se le aspettative di Antonio si concretizzano (complimenti a lui!), le mie decisamente meno… ed è un peccato scoprire dagli split times che ero partito molto bene (addirittura in testa al primo punto!) per poi rovinare tutto già al quarto punto e poi di nuovo all’ottavo (che era di fatto nuovamente il quarto!) e al decimo. Insomma 4′ di errore in tutto senza i quali avrei forse agganciato il podio (si sa, con i se e i ma…) però è chiaro che senza preparazione fisica, in una gara fisica e veloce come questa, difficilmente si riesce a fare un buon risultato (impietoso il confronto dei tempi con Michele… 35 minuti contro 48!). Beh, per chi volesse dare un’occhiata al mio percorso, è caricato sul DOMA Orsa Maggiore.

Insomma, a parte il quinto posto del sottoscritto, per il resto ci sono quattro podi (le foto sono su Facebook), che fruttano ben 45 punti per il Campionato Regionale Società (secondi pari merito dietro l’irraggiungibile C.C.R.): Francesco, anche se solo, in M12 segna un tempo che difficilmente sarebbe stato battuto e dopo la gara prova anche il percorso MC; Leonardo sale ancora sul terzo gradino del podio nella M40 come a San Gregorio; Giuliano, inizialmente iscritto in MC, raccoglie l’eredità di Luca in MB centrando anche lui il terzo posto.

“Eroe” di giornata Antonio, che riesce nella sua impresa e porta a casa il primo podio regionale (3° posto) in MA! E La parola passa a lui…

La gara si correva su un terreno fin troppo scorrevole dove una buona velocità di base poteva fare la differenza anche perché la zona dei Cinque Confini è ben conosciuta. Ho cercato fin dall’inizio di correre e forte ma devo ammettere che ciò mi ha impedito di rimanere sempre in direzione commettendo qualche piccola imprecisione in zona punto. L’unico errore importante che ho commesso è stato alla 5 dove ho perso circa 1 minuto e forse questo mi ha precluso il 2° posto finale. Il percorso mi è piaciuto molto perché alternava tratte lunghe a tratte molto brevi e numerosi cambi di direzione e inoltre devo ringraziare il tracciatore per aver inserito tratte di sola e implacabile salita ad esempio la 5-6 e soprattutto la 11-12 dove ho potuto dare tutto quello che avevo, non senza però pagarne le conseguenze all’arrivo. Per ciò che riguarda Francesco e la M-12, il percorso era all’altezza e non troppo semplice, ma lui ha comunque fatto una gara impeccabile: penso che avrebbe vinto indipendentemente dalla presenza dei suoi avversari. L’unica recriminazione riguardo al tracciato è la lunghezza limitata della sua categoria.

16/06/2013 – Fai della Paganella – 4a prova Coppa Italia

“Fausior”, il “falso signore”, questo è il nome della carta di gara, nonché toponimo della zona montana del Trentino, in cui si è disputata la quarta e penultima prova di Coppa Italia di questo 2013: nome alquanto azzeccato, in quanto, come ci ha anche spiegato il proprietario tutto Rock e Harley del nostro B&B, una volta dentro quel bosco, tutto sembra uguale e spesso si rimane ingannati da particolari che ti fanno pensare di essere in un posto quando invece sei in un altro.

L’Orienteering Mezzocorona fa una scelta coraggiosa nel portare un evento con tanti partecipanti (più di 500 al via) in una località così “scomoda” da raggiungere (circa 20′ di strada sterrata con tornanti vari e ridotte possibilità di parcheggio presso il ritrovo) e deve sicuramente ringraziare la splendida giornata di sole se le difficoltà si sono limitate a qualche foratura. Tuttavia, tutta la scomodità è pienamente ripagata dalla possibilità di correre in uno splendido bosco bianco, impegnativo fisicamente (per le pendenze elevate e per la presenza di rocce e rami a terra) e anche tecnicamente.

Se alla vigilia mi ero posto come obiettivo un posto tra i primi dieci, già dopo i punti del warm-up ho dubitato che avrei ottenuto una prestazione all’altezza delle aspettative: fiatone sulle salite, gambe legnosissime e fastidio per il caldo. Tuttavia sono riuscito a condurre una gara abbastanza regolare, senza errori gravi ma solo qualche incertezza che complessivamente non ha inciso per più di 5′ sul tempo finale intorno all’ora e mezza. Risultato: ottava posizione finale, a 12′ dal vincitore, con un distacco quindi anche più contenuto rispetto a Monte Livata in cui ero arrivato sesto… obiettivo raggiunto! La mappa con le scelte di percorso è pubblicata nella nuovissima sezione DOMA (Digital Orienteering Map Archive) dell’Orsa Maggiore: doma.asdorsamaggiore.it.

L’unico altro partecipante dell’Orsa Maggiore, Antonio, pur recriminando per qualche errore di troppo, si è piazzato in decima posizione nella M18, migliorando di molto lo score dell’ultima prova di Coppa Italia. Ad accompagnarci in questa dura ma divertente trasferta, tra orienteering, partite a freccette e qualche pinta di birra alla spina spillata da un vecchio motore Harley riadattato, Stefano (terzo e premiato in M40), Avgustina (quarta in WA) e Margherita (quarta in W40).

Il commento di Antonio: “La mia prova in M-18 è stata caratterizzata da alti e bassi. Il terreno era molto lento e scosceso (non il massimo per chi non poteva permettersi di scivolare). La prima parte di gara è stata comunque buona con minimi errori e una corsa sempre in spinta con una proiezione finale intorno alla sesta posizione, poi la stanchezza ha cominciato ad affiorare per vari motivi e ho cominciato a perdere lucidità. Infatti gli errori sono arrivati soprattutto in zona punto con il giro finale dopo il punto spettacolo fatto in calando.”

09/06/2013 – San Gregorio – Camp. Laziale sprint

Domenica 9 giugno, l’incantevole paese di San Gregorio di Sassola è stato il “terreno di battaglia” per assegnare i titoli regionali della specialità più corta e frenetica della Corsa Orientamento, la sprint. Avendone organizzate tutte le edizioni dal 2002 al 2012 (nel 2011 di supporto alla Pol. G.Castello), partecipare finalmente a un Campionato Laziale sprint è praticamente una novità per l’Orsa Maggiore! Che anche questa volta ci mette lo zampino, visto che sono stato coinvolto dagli organizzatori del C.C.R. alla gestione informatica e Sport-Ident, come già nell’edizione 2011.

Cinque dei nostri schierati al via, con un bottino consistente ma anche qualche rammarico: se Francesco conferma quanto fatto vedere a livello nazionale in quel di Subiaco, dominando ancora una M12 forse un po’ troppo corta (meno di 8′ il suo tempo!), Leonardo coglie il terzo posto in M40 e Luca il secondo in MB, a 30″ dal primo classificato, dopo aver condotto in testa la prima metà di gara.

Sfortunata la gara di Antonio, invece, con ancora il gesso al braccio, che se non fosse incorso in un punto errato avrebbe colto un prestigiosissimo terzo posto in MA, dietro i “mostri” Nisi e Fiocca, con un bel vantaggio sugli inseguitori: a parte quella svista sul punto 10, per lui qualche difficoltà nella parte iniziale in centro storico, al termine della quale avrebbe il sesto posto, per poi rimontare alla grande nella seconda parte di gara nella periferia del paese e nel parco, con più salita e strada da correre.

Per me, invece, gara all’opposto: nonostante un paio di errori da 10/15 secondi, transito con il quarto tempo alla fine della prima parte ma non va la tenuta fisica nella seconda metà, in cui c’è meno da seguire la carta e spingere più con le gambe. Alla fine è un quinto posto a 30″ dal terzo, neanche così male…

Il commento alla gara del giorno spetta a Leonardo!

In attesa della mia partenza, nella bella cornice del castello, ho avuto modo di vedere arrivare Francesco, che in soli 7 minuti e mezzo aveva concluso la sua gara; così gli ho potuto chiedere il porta-descrizione punti, che mi ero dimenticato. A caldo, Francesco mi ha detto di qualche vago problema che aveva incontrato in gara, ma io avevo capito che la sua gara era stata ottima, per cui mi sono avviato alla mia partenza ringalluzzito.
E meno male, perché dopo il via mi sono ritrovato in una angusta piazzetta, dalla quale prendere la giusta direzione; ci mancava qualche comare a scrutarmi alle finestre, e mi sarei ritirato: troppo senso d’oppressione. Comunque, mossi i primi passi, il paese scorreva davanti a me proprio come me lo immaginavo via via dalla lettura della carta. Un paio di bivi simili ed ecco il primo contrattempo, ma sono pochi secondi.
Poi, un punto particolarmente defilato, il quarto, ed ecco che se ne vanno due minuti; il tempo di ammirare una collezione di giocattoli in attesa del loro proprietario e poi, vuoi mettere tutti quei vasi con fiori vari, basilico, salvia e tutto l’occorrente per un buon sugo?
Esco dal paese un po’ confuso ma, mi dico, è fatta; invece c’è tutta la salita della parte nuova e, per chi ha una certa età, è dura. La seconda parte della gara si svolge senza particolari problemi, se si esclude il fiatone, e alla fine un terzo posto che mi va benissimo.

02/06/2013 – Monte Livata – 3a prova Coppa Italia

Pochi chilometri di distanza da Subiaco ma tutt’altro scenario: la maestosa faggeta di Monte Livata ci aspetta a un paio di centinaia di metri più in alto… sarà una lunga “passeggiata” per raggiungere la partenza! Espediente “crudele” (specie dopo una sprint il giorno prima) di un altro caro amico, Stefano Zarfati, tracciatore di giornata, per permetterci di godere della parte più alta e più bella dell’immensa area cartografata della zona. E’ la terza prova di Coppa Italia, la prima della stagione per me, e ci sono le aspettative di ripetere in MA le buone prestazioni del 2012, sebbene lo stato di forma sia al ribasso e il terreno di gara di solito non premia chi manca di velocità e resistenza. Il tracciato è veramente duro ma così vario come raramente è capitato qui: una prima parte come ti aspetti che sia una gara a Livata, bosco bianco e velocissimo alternato a piccole e grandi radure; poi, sorpresa, un’abetaia sporca in costa e in discesa (il famigerato “Passo delle Pecore”) che tanto ricorda il terreno prealpino, che ti logora le caviglie; come se non bastasse, nel finale di gara c’è da correre con tutte le energie che si hanno ancora in corpo, con lunghe tratte nel terreno aperto e sassoso che sembrano non finire mai. Tre “momenti”, e terreni, diversi nella stessa gara, e a Monte Livata! Bravo Stefano!! Mentre scrivo sento ancora le gambe legnose, ma ne è valsa la pena: allo scarico sono terzo e sesto alla fine, un risultato per cui avrei probabilmente firmato a occhi chiusi il giorno prima!

“Man of the match” odierno ancora Francesco, che fa due su due nel weekend. Buone anche le prove di Leonardo (quinto in M50), Arianna (sesta in WB), Luca (nono in MB) e Giuliano (14° in MB), tutti in linea con le migliori aspettative. Incoraggiante il rientro di Antonio, limitato ovviamente dalla gessatura a polso e avambraccio per una recente frattura in allenamento ciclistico.

Di seguito il commento alla gara di Luca, la sintesi di quanto sia bello tornare all’agonismo nel nostro sport dopo una lunga essenza.

All’arrivo nella zona Ritrovo della manifestazione non nascondo un pochino di emozione nel prendere parte, a distanza di qualche anno, ad una gara nazionale. L’anfiteatro naturale si presta ad accogliere l’arrivo ed il punto spettacolo, cerchiamo un buon punto di osservazione e ci adagiamo felicemente sul prato.
Mi preparo per la gara cercando di ricordare tutti i pezzi… bussola, SIcard, pettorale, nuova maglia da gara….. Ho tutto e mi dirigo in partenza! Per raggiungere la partenza ci sono circa 600 metri da fare al passo e li uso per trovare la concentrazione. E’ il momento in cui si è soli e si deve pensare a come affrontare il tracciato.
Salendo verso il triangolo scruto i concorrenti che prenderanno parte alla gara e provo ad immaginare chi potrebbe essere un mio avversario…
Anche se sono consapevole della poca autonomia atletica, l’adrenalina inizia a salire ed arrivati al gazebo di lancio la voglia è solo quella di far bene….Trovo l’obiettivo da mettere nel mirino, un concorrente che parte 2 minuti prima di me, bel fisico, stile da atleta rodato… lo devo prendere! Entro nel gazebo ed è come entrare in un’altra dimensione, silenzio, cartina pronta, cronometro azzerato, battiti alti….VIA!
Parto con calma per cercare di trovare il feeling con la carta. E’ una relazione interrotta troppo tempo fa… Fortunatamente il terreno morbido e le curve di livello chiare favoriscono il rinascere delle sensazioni orientistiche… Mi trovo ad affrontare i primi punti dove il buon Stefano ha inserito la gran parte del dislivello di gara e per me è una scelta ferale. Al quarto punto le gambe sono finite ed il cuore batte all’impazzata.
Continuo cercando di rimanere concentrato e sfruttare le obbligate pause dalla corsa per leggere e memorizzare le tratte successive… sono ora in un lungo tratto in salita su sentiero e sento dietro di me il passo ed il fiato di un atleta che risale correndo. Mi giro ed è il mio target! inseguimento riuscito e distacco colmato. Sorpreso dalla bella scoperta continuo la salita al quinto punto al passo. Anche se felice, le gambe proprio non ce la fanno. Affronto i successivi punti alternandomi con lui alla punzonatura dei punti, fortunatamente compenso l’atletica con una maggiore precisione….
Con il cuore sempre alto e le energie limitate arrivo all’ultima parte di gara, il mio avversario è riuscito a distaccarmi sul tratto di scorrimento veloce. Non mi abbatto perchè so che posso giocarmela nella zona di bosco e continuo al mio ritmo (per me elevatissimo, nella realtà molto lento)… termino la parte in bosco con le gambe oramai finite, sono rimasto solo nel fettucciato che porta all’arrivo…
Intertempo dello “sprint” 22 secondi, ultimo di categoria e battiti oltre i 190. Punzono il Finish e cerco da bere e controllo il tempo.. Obiettivo di giornata centrato e 10 secondi di vantaggio sul mio avversario!! Ho meritato pane e salsiccia a fine gara!

Un ringraziamento agli organizzatori per la bella giornata di sport e natura!

01/06/2013 – Subiaco – Campionati Italiani sprint

Di scena nella “Capitale” della Valle dell’Aniene i quarti Campionati Italiani organizzati in 6 anni dal Gruppo Orientisti Subiaco: dopo i long/staffetta del 2007 e i middle del 2010, quest’anno è la volta degli sprint a completare il quadro delle specialità della Corsa Orientamento. Tanto di cappello a una società che pur a conduzione familiare è riuscita negli ultimi 10 anni a offrire eventi nazionali e, addirittura, internazionali di massimo livello con una frequenza che farebbe invidia a team ben più strutturati.

Ci attende un pomeriggio all’insegna di pioggia, ripide scalinate, discese scivolose e lettura frenetica della carta per condurre al termine i percorsi progettati del “caro” Remo Madella: insomma, una sprint in centro storico ai suoi massimi livelli!

Io e Arianna condividiamo l’esperienza della “quarantena”: gli atleti Elite (che siano degni o meno, come il sottoscritto, di tale categoria) hanno l’obbligo di presentarsi in zona partenza da subito, per evitare contatti e scambi di informazioni con chi ha già concluso la propria gara. In attesa di prendere il via, alcuni tra i più forti atleti mettono a punto muscoli e cervello… giocando a bocce!

E arriva il momento della partenza: si parte e subito si fanno i conti con il fondo viscido e scivoloso; si deve correre col freno a mano tirato… poco male perché di questi tempi non eccello proprio per velocità di corsa! Il percorso “alto” alterna ripide scalinate che ti lasciano sulle ginocchia e senza più fiato a più rari allunghi “in quota” in cui il ciottolato bagnato e l’acido lattico limitano decisamente la falcata. Esco più o meno indenne da questa prima frazione di gara, raggiungo il punto spettacolo nella parte bassa e via verso il “trappolone” finale, in cui solo studiandosi in anticipo il percorso (ma quando?!?) si riuscirebbe ad evitare giri più larghi e secondi buttati al vento. Lascio forse venti secondi con le mie scelte sicuramente non ottimali (e me ne rendo conto quando sono costretto a un “angolo acuto”) e mentre me ne vado via, rasentando il fiume, vedo lì Remo che si gode lo spettacolo che lui stesso ha messo in scena in quella piccola porzione di carta. L’arrivo è in leggera salita, ancora uno strappo finale, quindi il momento della verità… e, una volta tanto, anche della soddisfazione: “primo”, fino a quel momento! E’ vero, tutti i più forti partiranno nel finale e il risultato finale parlerà di un mesto 17mo posto (su 45), ma si tratta comunque del miglior risultato, finora, a un campionato italiano sprint, specialità molto avara di soddisfazioni, men che meno quando si è poco allenati.

L’Orsa Maggiore, oltre al debutto ufficiale della nuova maglia da gara, ricorderà a lungo questa gara per la vittoria schiacciante in M12 di Francesco, già terzo agli sprint dell’anno scorso a Madonna di Campiglio… la curiosità di vederlo al debutto nelle categorie agonistiche l’anno prossimo è veramente tanta!