Antonio e Francesco Mariani: orientisti al top in discipline diverse

Evidentemente in casa Mariani il “virus” dell’orientista è stato trasmesso da papà Leonardo: orientista di lungo corso, primo tesseramento nel 1990 con l’A.S. Porta Sole e poi nelle fila dell’ASD Orsa Maggiore fin dal 1996, anno in cui è nato il primogenito Antonio, è senz’altro colui che ha iniziato alla pratica dell’orienteering anche il secondogenito Francesco (classe 2001) e l’ultimo arrivato in famiglia, Filippo (2007).

Un amore per l’orienteering, quello in casa Mariani, che si è declinato in due discipline: se Francesco è ormai un riferimento della squadra Youth/Junior per la Corsa Orientamento, Antonio è da poco entrato nel “gotha” italiano della Mountain Bike Orientamento, dopo aver praticato a lungo la C-O e in seguito anche ciclismo su strada e, attualmente, Mountain Bike.

Lo scorso weekend del 6/7 aprile, i due fratelli sono stati impegnati in due eventi di alto livello: lo Sprint Race Tour a Castiglione dei Pepoli e la Coppa Italia di Valserena per Francesco e un meeting di due gare valide come World Ranking Event per la MB-O in Ungheria per Antonio, selezionato per la squadra nazionale.

E allora lasciamo a loro la parola, per farci descrivere le sensazioni provate in gara, senza dimenticare che anche Filippo ha dato del suo meglio, conseguendo il secondo posto a Castiglione e il quarto a Valserena nella categoria M12.

Francesco: Sabato 6 e domenica 7 aprile si è disputato il secondo fine settimana di gare nazionali, sull’Appennino bolognese. Si è trattato di due gare veramente importanti perché entrambi valevano come selezione per la nazionale giovanile, quindi mi ci sono approcciato con il piglio di chi non vuole sbagliare. Inoltre, due fattori hanno aiutato a caricarmi: la relativa vicinanza da casa e il fatto che di solito mi piacciono molto i boschi appenninici.
La sprint di sabato si è svolta nel borgo di Castiglione dei Pepoli, immerso nelle montagne. Mi aspettava una prova concitata e con molto dislivello. I primi punti sono passati abbastanza velocemente anche se ho commesso alcuni piccoli errori (per la 3 ho sceso le scale per poi dover risalire un’altra rampa subito dopo, mentre per la 4 ho fatto la scelta da sinistra quando, passando da destra, avrei potuto evitare tutte le scalette), in seguito, nella sesta tratta ho rallentato un attimo il ritmo per progettare la tratta lunga successiva senza farmi cogliere impreparato, eseguendola deciso e realizzando il migliore intertempo. Il resto della gara è stato pulito fino alla penultima lanterna, nella quale un inaspettato punto in bosco mi ha fatto perdere circa 10”. Sono giunto al traguardo consapevole di aver fatto una buona ma non eccellente prestazione, tant’è vero che mi sono stupito quando ho scoperto di aver vinto la categoria M18 con ben 45” di distacco sul secondo su un totale di 13’02”; molti punti-trabocchetto hanno, infatti, confuso i miei avversari. Alla luce di questo posso dire che questa vittoria mi ha dato molta soddisfazione.
Passiamo ora alla middle di domenica: la seconda prova di Coppa Italia si è svolta nel bosco che circonda lo Chalet Valserena, luogo del ritrovo. Avendo studiato la carta vecchia, sapevo che anche quel giorno mi aspettava molto dislivello, d’altra parte si trattava di un meraviglioso bosco bianco in cui la visibilità era ottima. Con queste idee in testa sono partito. Subito ho acquisito confidenza con il bosco e ciò mi ha permesso di non sbagliare nulla fino alla 10, poi, forse colto da un momento di deconcentrazione, ho perso 10” alla 11 e alla 12 e 20” alla 14, ma non mi sono abbattuto, conscio del fatto che fino ad allora la mia prova era stata ottima, quindi mi sono rimesso in carreggiata più deciso che mai e ho concluso pienamente soddisfatto la gara in prima posizione nella categoria M18. Posso ammettere che probabilmente questa è stata la migliore prestazione in bosco della mia carriera finora.
In prospettiva futura ritorno, dunque, molto contento da questa due giorni. Con la consapevolezza delle mie possibilità, spero di continuare ancora su questo trend e di migliorarmi sempre di più per i prossimi appuntamenti.

Per seguire la gara e le scelte di percorso di Francesco, ecco i link al portale “Livelox”:
Sprint Race Tour Castiglione dei Pepoli
Coppa Italia middle Valserena

Antonio: La mia prima esperienza con la nazionale di MTB Orienteering prevedeva 2 gare WRE in Ungheria, precisamente a Balatonszòlòs a pochi chilometri da Veszprem. Dopo 2 anni in cui sono tornato a fare orienteering e sinceramente poche gare di MTB-O con le quali migliorarmi, finalmente è arrivata questa convocazione. Inseguito al lungo viaggio del venerdì, il sabato nel primo pomeriggio, era in programma la middle. Dopo un lungo riscaldamento, come mio solito, ero pronto a partire e a confrontarmi con gli avversari. Sapevo di non dover rischiare troppo, sia perché non conoscevo la carta e il terreno di gara, sia per il fatto di dover adeguare la velocità alla corretta esecuzione tecnica. Diciamo che ancora la testa non gira come le gambe. Fortunatamente dopo pochi minuti riesco a trovare il giusto feeling con la mappa, sinceramente la zona mi piace e il fango causato dalla pioggia del giorno precedente non dà troppo fastidio. Riesco a far segnare ottimi intertempi e le mie scelte di percorso sono quasi sempre buone. Alla lanterna 7 rischio molto, perché la zona è da capire bene e interpretare. Con un preciso taglio nel semiaperto riesco ad uscire da una situazione complicata. In seguito decido di aumentare il ritmo, un tratto scorrevole mi aiuta, ma 2 scelte di percorso sbagliate alla 10 e alla 11 mi fanno perdere del tempo, tuttavia il finale di gara è fluido e corretto. La classifica mi vede al 5° posto nella gara vinta da Fabiano Bettega, con circa 4’ in meno rispetto a me. Sono abbastanza soddisfatto di questo risultato anche un po’ inatteso, complici gli errori di altri avversari molto quotati. Con il senno di poi il podio poteva essere alla mia portata oggi.
Dopo aver in gran parte recuperato gli sforzi della middle e festeggiato il risultato del team, la domenica era il giorno della long. Questa distanza è la mia preferita e sono predisposto a gare di questa lunghezza dato che spesso partecipo alle Gran Fondo in MTB. Purtroppo però fatico sempre a mantenere la concentrazione dopo l’ora e mezza di gara. Inoltre la long è una distanza delicata perché, pur non presentando grandissime difficoltà tecniche, le scelte di percorso azzeccate si rivelano decisive. Parto effettuando scelte di percorso fin troppo sicure, accumulando subito un piccolo margine di distacco dai migliori. Spingo forte sui pedali ma tecnicamente la mia prestazione è altalenante, al 7° punto di controllo sono in 6° posizione parziale dopo averne recuperate altrettante nella salita tra i punti 6 e 7. Mi stabilizzo in 8° posizione durante la parte centrale della competizione, non male direi visto l’andamento della gara. Sfortunatamente il piccolo blackout arriva puntuale alla distanza e perdo circa 4’ tra 15° e 16° punto, scivolando in 11° posizione. In ogni caso riesco a non andare alla deriva e a salvare il salvabile.
Analizzando la prestazione mi rendo conto che in questo tipo di gare la corretta esecuzione della scelta di percorso abbinata a un’ottima velocità di spostamento, può fare la differenza. Per me questo è solo l’inizio e nel resto della stagione agonistica riuscirò a fare la giusta esperienza trovando la continuità in vista degli appuntamenti futuri.