“Fausior”, il “falso signore”, questo è il nome della carta di gara, nonché toponimo della zona montana del Trentino, in cui si è disputata la quarta e penultima prova di Coppa Italia di questo 2013: nome alquanto azzeccato, in quanto, come ci ha anche spiegato il proprietario tutto Rock e Harley del nostro B&B, una volta dentro quel bosco, tutto sembra uguale e spesso si rimane ingannati da particolari che ti fanno pensare di essere in un posto quando invece sei in un altro.
L’Orienteering Mezzocorona fa una scelta coraggiosa nel portare un evento con tanti partecipanti (più di 500 al via) in una località così “scomoda” da raggiungere (circa 20′ di strada sterrata con tornanti vari e ridotte possibilità di parcheggio presso il ritrovo) e deve sicuramente ringraziare la splendida giornata di sole se le difficoltà si sono limitate a qualche foratura. Tuttavia, tutta la scomodità è pienamente ripagata dalla possibilità di correre in uno splendido bosco bianco, impegnativo fisicamente (per le pendenze elevate e per la presenza di rocce e rami a terra) e anche tecnicamente.
Se alla vigilia mi ero posto come obiettivo un posto tra i primi dieci, già dopo i punti del warm-up ho dubitato che avrei ottenuto una prestazione all’altezza delle aspettative: fiatone sulle salite, gambe legnosissime e fastidio per il caldo. Tuttavia sono riuscito a condurre una gara abbastanza regolare, senza errori gravi ma solo qualche incertezza che complessivamente non ha inciso per più di 5′ sul tempo finale intorno all’ora e mezza. Risultato: ottava posizione finale, a 12′ dal vincitore, con un distacco quindi anche più contenuto rispetto a Monte Livata in cui ero arrivato sesto… obiettivo raggiunto! La mappa con le scelte di percorso è pubblicata nella nuovissima sezione DOMA (Digital Orienteering Map Archive) dell’Orsa Maggiore: doma.asdorsamaggiore.it.
L’unico altro partecipante dell’Orsa Maggiore, Antonio, pur recriminando per qualche errore di troppo, si è piazzato in decima posizione nella M18, migliorando di molto lo score dell’ultima prova di Coppa Italia. Ad accompagnarci in questa dura ma divertente trasferta, tra orienteering, partite a freccette e qualche pinta di birra alla spina spillata da un vecchio motore Harley riadattato, Stefano (terzo e premiato in M40), Avgustina (quarta in WA) e Margherita (quarta in W40).
Il commento di Antonio: “La mia prova in M-18 è stata caratterizzata da alti e bassi. Il terreno era molto lento e scosceso (non il massimo per chi non poteva permettersi di scivolare). La prima parte di gara è stata comunque buona con minimi errori e una corsa sempre in spinta con una proiezione finale intorno alla sesta posizione, poi la stanchezza ha cominciato ad affiorare per vari motivi e ho cominciato a perdere lucidità. Infatti gli errori sono arrivati soprattutto in zona punto con il giro finale dopo il punto spettacolo fatto in calando.”